GARA 1
Questo è Marco Melandri. Alla sua terza gara in assoluto nel mondiale Superbike, dopo anni difficili (non sempre per colpa sua, anzi…) in MotoGP, l’ex iridato della classe 250cc coglie il successo dopo una rimonta da definirsi semplicemente… strepitosa. Scattato dalla terza fila con il nono tempo, Melandri con la sua R1 ufficiale ha dato battaglia a tutti i piloti di testa: prima a Max Biaggi, in visibile “crisi” chiudendo soltanto in settima posizione, successivamente a tutto il gruppetto di testa perfezionando l’attacco decisivo ai danni del fuggitivo Jakub Smrz a due giri dalla bandiera a scacchi. Nessuno sembrava in grado di battere in questa prima gara l’ex vice-campione del mondo MotoGP, tornato al successo a 5 anni di distanza dall’ultima personale affermazione (Phillip Island 2006) ora al secondo posto di campionato alle spalle dell’amico Carlos Checa, sul gradino più basso del podio, autore di un’eccezionale rimonta dopo una partenza da dimenticare.
Con Marco Melandri vincitore, apprezzabile la condotta di Jakub Smrz comparso con pieno merito e titolo in testa nella prima parte di gara con la Ducati 1198 del Liberty Racing; il pilota ceco si è dimostrato finalmente veloce, costante e competitivo anche sulla distanza, battuto soltanto da un Melandri in forma strepitosa, pur senza compromettere il bilancio di una gara da incorniciare per “Kuba”.
Giù dal podio Leon Haslam, leader della corsa nelle fasi iniziali, salvo vedersi “beffare” al penultimo tornantino da Checa per il terzo gradino del podio. Alle spalle del vice-campione del mondo Jonathan Rea che ha avuto ragione delle Aprilie condotte da Noriyuki Haga, da un Max Biaggi in difficoltà (spesso fuori traiettoria ed in confusione nei duelli diretti) e Leon Camier, in evidente calo sulla distanza di gara. A punti Ayrton Badovini (13°) e Roberto Rolfo (14°), fuori gioco nei primi giri Michel Fabrizio, Eugene Laverty (caduto rovinosamente alla “Coppice” e portato al centro medico) e Maxime Berger che ha perso (nel senso letterale del termine) la ruota posteriore della propria Ducati Supersonic. Alle 16:30 italiane il via di Gara 2.
Cronaca di Gara
Problemi all’avvio del giro di formazione in griglia per Maxime Berger, ma grazie all’aiuto di due commissari riuscirà a prendere il via della prima contesa di Donington Park. Allo spegnimento del semaforo Haslam ha lo spunto migliore, prende il comando alla “Redgate” su Haga, Checa, Camier, Smrz, Sykes, Biaggi, Rea, Corser e Melandri. Alla “Old Hairpin” Checa arriva lungo e perde ben tre posizioni, se ne avvantaggia Camier che conquista la seconda posizione ai danni di Haga: ben altri problemi per Michel Fabrizio arrivato lungo alla “Coppice”. Si chiude il primo giro con Haslam leader su Camier, Haga, Smrz, Sykes, Corser, Rea e lo scatenato terzetto composto da Biaggi, Melandri e Checa costretto a rimontare dalla decima posizione. I “pugilistici” duellanti si danno subito battaglia: Melandri passa Biaggi nel corso del secondo giro alla “Coppice”, ma è già 3″5 da Haslam ora attaccato da Camier per il comando.
Al terzo giro si profila un confronto a tre per il comando tra Haslam, Camier e Haga, ma il vice-campione in carica non ha lo stesso passo degli inseguitori consentendo il riaggancio di Smrz, Sykes e Rea mentre dietro Melandri e Biaggi se la danno di santa ragione per l’ottava piazza: soltanto in pista, fortunatamente…
Caduto Eugene Laverty per un brutto volo alla “Coppice”, la gara si accende nelle posizioni di vertice: Haga si tocca con Camier al tornantino “Goddards”, questo consente a Smrz prima e Sykes poi di guadagnare rispettivamente la seconda e quarta posizione all’inseguimento di un indomabile Haslam con la BMW. Adesso il gruppetto di testa è composto da otto piloti, Smrz alla “Schwantz”, curva in salita da quinta marcia, rompe gli indugi e si porta al comando riuscendo subito ad allungare. Passando alla 14° posizione, il duello tra un rimontante Berger e Badovini si risolve anzitempo: il francese perde la ruota posteriore (nel senso letterale del termine) in uscita dalla “Goddard”, problema mai visto nel motociclismo degli anni Duemila.
Doveroso riepilogo della classifica ad 1/3 di gara: Smrz leader guadagna 8 decimi su Haslam, Camier e Sykes, seguono Melandri, Haga e Biaggi arrivato “lungo” alla Redgate consentendo il riaggancio di Rea e Checa. Ritiro definitivo per Michel Fabrizio, restano soltanto 16 piloti in gara con Mark Aitchison primo escluso dalla zona punti. In prossimità della seconda parte di gara Max Biaggi è in evidente difficoltà: tenta un sorpasso su Haga, ma perde due posizioni a favore di Rea e Checa arrivando nuovamente lungo alla “Redgate”. Non è proprio a posto il “Corsaro” in questo fine settimana di Donington Park.
Senza Biaggi tra i protagonisti (è ottavo avvicinato ora da Corser) e con Smrz in fuga, dietro è grande lotta per le restanti due posizioni sul podio con Melandri che si inventa un sorpasso d’altri tempi su Sykes alla “Goddards” puntando ora Camier e Haslam. Primo sorpasso riuscito a nove giri dal termine sul pilota Aprilia, il secondo poco più tardi alla “Old Hairpin” su Haslam: adesso per Marco c’è soltanto Smrz davanti seppur a 2″1. Peripezie tra Biaggi, Checa e Rea che taglia la Variante Fogarty per conservare la settima posizione, nello stesso punto vola a terra Tom Sykes a -5 dalla bandiera a scacchi con la sua Ninja che lambisce il cordolo di contenimento, fortunatamente evitato da tutti i piloti.
Fase decisiva della corsa con Melandri in rimonta su Smrz ora a 1″4, dietro Leon Haslam sembra sicuro della terza posizione, c’è grande lotta invece tra Checa, Haga, Biaggi, Rea e Camier in evidente calo di rendimento dopo una prima parte di gara da protagonista. Non c’è proprio Biaggi: nel tentativo di passare Haga a 4 giri dal termine arriva lungo alla variante “Fogarty”, ad ogni curva sembra avere qualche problema di troppo per poter ambire ad un buon risultato.
Due giri alla bandiera a scacchi, Melandri ha preso Smrz: il sorpasso arriva in men che non si dica alla staccata della “Fogarty” cogliendo così il primo successo nel Mondiale Superbike. Sul podio Checa che ha “beffato” alla Melbourne Haslam, a seguire Rea, Haga, Biaggi, Camier, Corser e Lascorz a completare la top-10.
Superbike World Championship 2011
Donington Park, Classifica Gara 101- Marco Melandri – Yamaha World Superbike Team – Yamaha YZF R1 – 23 giri in 34’33.189
02- Jakub Smrz – Team Effenbert Liberty Racing – Ducati 1198 – + 2.455
03- Carlos Checa – Althea Racing – Ducati 1198 – + 5.839
04- Leon Haslam – BMW Motorrad Motorsport – BMW S1000RR – + 6.176
05- Jonathan Rea – Castrol Honda – Honda CBR 1000RR – + 9.039
06- Noriyuki Haga – Pata Racing Team Aprilia – Aprilia RSV4 Factory – + 9.215
07- Max Biaggi – Aprilia Alitalia Racing Team – Aprilia RSV4 Factory – + 9.960
08- Leon Camier – Aprilia Alitalia Racing Team – Aprilia RSV4 Factory – + 14.860
09- Troy Corser – BMW Motorrad Motorsport – BMW S1000RR – + 14.877
10- Joan Lascorz – Kawasaki Racing Team – Kawasaki ZX-10R – + 16.182
11- Sylvain Guintoli – Team Effenbert Liberty Racing – Ducati 1198 – + 25.820
12- Ruben Xaus – Castrol Honda – Honda CBR 1000RR – + 28.378
13- Ayrton Badovini – BMW Motorrad Italia – BMW S1000RR – + 31.869
14- Roberto Rolfo – Team Pedercini – Kawasaki ZX-10R – + 40.015
15- Mark Aitchison – Team Pedercini – Kawasaki ZX-10R – + 1’00.128
GARA 2
Sarà pure il secondo round, ma questa seconda tappa della stagione 2011 del mondiale Superbike ha riservato una svolta non indifferente agli equilibri della classifica. In questa gara 2 infatti, vinta da Carlos Checa (terzo successo stagionale su quattro gare per il pilota spagnolo), si sono da un lato riconfermati i valori espressi al debutto, e nella prima manche, sia dal pilota Ducati Althea Racing che dal nostro Marco Melandri (Yamaha World Superbike), mentre dall’altro c’è stato il tracollo prestazionale di Max Biaggi, che ha concluso ai box anzitempo la manche numero due.
Il campione in carica della competizione è stato autore di una partenza anticipata e di un conseguente pessimo scatto al via, che gli hanno da principio reso la vita difficile. A “ride through” assegnato, il centauro romano non ha compiuto il transito previsto nella corsia dei box, fino a che i commissari di pista hanno esposto la bandiera nera che ha posto fine alla sua gara.
Il team Aprilia Alitalia può consolarsi però con l’ottima prestazione mostrata dal secondo pilota ufficiale di Noale, ovvero Leon Camier, che ha conquistato un fantastico terzo posto finale e ha mostrato una ritrovata competitività in pista, dopo le già ottime premesse del warm-up e della prima parte di gara 1. Quarto classificato è Leon Haslam, autore di un’uscita di pista che gli ha rovinato i piani per un possibile podio. “Pocket Rocket” ha preceduto sul traguardo un fantastico Joan Lascorz (Kawasaki Racing Team), al primo vero risultato di rilievo della sua carriera Superbike, Jonathan Rea (Castrol Honda), un ritrovato Michel Fabrizio (Suzuki Alstare) e il ceco Jakub Smrz (Ducati Effenbert Liberty Racing).
Ottimo finale di week-end per il team BMW Motorrad Italia, che con Ayrton Badovini conquista il primo risultato da top ten dell’anno, mentre l’ultimo dei piloti italiani, l’esperto Roberto Rolfo (Kawasaki Pedercini), ha rimediato un piccolo punticino concludendo in quindicesima piazza. La classifica del mondiale, alla luce dei risultati di questo secondo round, vede ancora in testa Carlos Checa con 91 punti, con Marco Melandri secondo a 71 e Max Biaggi più attardato a quota 53.
Cronaca di gara
Spegnimento velocissimo del semaforo, che coglie di sorpresa diversi piloti. Scatta bene Leon Haslam che riesce ad avere la meglio su Carlos Checa, ottima partenza per Noriyuki Haga che viene poi passato alla “Hollywood” da Leon Camier, mentre il campione del mondo Max Biaggi (autore di una evidente partenza anticipata) parte malissimo, in difficoltà ad evitare l’impennarsi della sua RSV4.
Lotta al secondo giro tra i due piloti Kawasaki Racing Team, con Lascorz che si prende la settima posizione su Sykes. Checa subito sotto a Leon Haslam, con Camier dietro a ruota (giro tre). Dietro di questi Haga sembra riuscire a tenere a bada Melandri, fino alla fine della terza tornata quando il #33 passa alla “Fogarty Esses”, mentre il capo classifica del mondiale passa in testa alla Melbourne, facendo segnare un crono sotto al muro del minuto e ventinove.
Prova Camier su Haslam alla “Melbourne” ma va lungo, mentre sempre nel quarto giro termina la gara di Haga nell’erba della “Goddards”. Continua la lotta tra i due inglesi, con l’ennesimo tentativo del pilota Aprilia sul connazionale di casa BMW; a rompere gli schemi arriva Melandri, che infila Camier alla “Fogarty Esses”.
Bagarre alla “Craner”, nella tornata numero sei, tra Haslam e Melandri, con il pilota romagnolo che non riesce ad ottenere il secondo posto. La battaglia prosegue al tornantino “Melbourne”, con il centauro Yamaha World Superbike che sfida invano le leggi della fisica. Ma è solo una questione di tempo, perché Haslam viene sopravanzato nel passaggio seguente sia da Melandri che da Camier.
Allunga Carlos Checa, che accumula due secondi di vantaggio sul terzetto di inseguitori. Melandri cerca di fare uno strappo sui due rivali britannici, nello stesso giro un cui termina la gara di Max Biaggi, a causa della non osservanza dell’ordine di “ride through”.
Il settimo passaggio vede l’errore di Leon Haslam, che compie un’escursione fuori pista alla “McLeans”, rientrando in ottava posizione. Rallenta il passo nella decima tornata Carlos Checa, che perde un paio di decimi a vantaggio Melandri e Camier. Gira velocissimo Joan Lascorz, in quarta posizione con la Kawasaki ufficiale. Leon Haslam passa Ruben Xaus alla curva “Old Hairpin”, prendendosi il sesto posto. Il “Toro” recupera subito il passo più veloce della corsa, risultando un paio di decimi più rispetto rispetto agli avversari più ravvicinati.
Continua la rimonta di “Pocket Rocket”, che riesce ad avere la meglio su Jonathan Rea al tredicesimo passaggio, grazie ad un’ottima staccata al tornantino “Melbourne”. Intanto non smettono di lottare per la seconda posizione Camier e Melandri, facendo così il gioco del leader di gara che può così gestire il gap. Un leggero errore del pilota Aprilia Alitalia permette all’alfiere Yamaha World Superbike di conquistare finalmente la seconda piazza, con l’ex pilota MotoGP che tenta di spingere il più possibile per staccare il centauro inglese, e per coltivare un pensiero di vittoria.
Un’idea non impossibile, perché Melandri al ventesimo passaggio guadagna in un colpo solo otto decimi di secondo, riducendo a due secondi e mezzo il distacco dalla vetta. Quarta posizione conquistata da Leon Haslam nella tornata seguente, grazie ad un sorpasso ai danni di Joan Lascorz. La lotta a distanza per la vittoria è molto tirata, con Melandri che tenta il recupero e Checa che prova a mantenere il vantaggio inalterato.
Nessun cambio al vertice alla bandiera a scacchi, con il capo classifica che taglia il traguardo con 3.3 secondi di vantaggio su Melandri, mentre Leon Camier (Aprilia Alitalia) è il terzo pilota a chiudere il podio. Quarto posto per Leon Haslam, davanti a Joan Lascorz, Jonathan Rea, Michel Fabrizio e Jakub Smrz. Chiudono la top 10 un ottimo Ayrton Badovini e lo spagnolo Ruben Xaus.
Superbike World Championship 2011
Donington Park, Classifica Gara 2
01- Carlos Checa – Althea Racing – Ducati 1198 – 23 giri in 34’21.537
02- Marco Melandri – Yamaha World Superbike Team – Yamaha YZF R1 – + 3.397
03- Leon Camier – Aprilia Alitalia Racing Team – Aprilia RSV4 Factory – + 5.902
04- Leon Haslam – BMW Motorrad Motorsport – BMW S1000RR – + 13.842
05- Joan Lascorz – Kawasaki Racing Team – Kawasaki ZX-10R – + 14.253
06- Jonathan Rea – Castrol Honda – Honda CBR 1000RR – + 19.413
07- Michel Fabrizio – Team Suzuki Alstare – Suzuki GSX-R 1000 – + 20.278
08- Jakub Smrz – Team Effenbert Liberty Racing – Ducati 1198 – + 21.160
09- Ayrton Badovini – BMW Motorrad Italia – BMW S1000RR – + 24.298
10- Ruben Xaus – Castrol Honda – Honda CBR 1000RR – + 24.907
11- Sylvain Guintoli – Team Effenbert Liberty Racing – Ducati 1198 – + 32.440
12- Tom Sykes – Kawasaki Racing Team – Kawasaki ZX-10R – + 32.679
13- Troy Corser – BMW Motorrad Motorsport – BMW S1000RR – + 34.070
14- Eugene Laverty – Yamaha World Superbike Team – Yamaha YZF R1 – + 36.418
15- Roberto Rolfo – Team Pedercini – Kawasaki ZX-10R – + 44.037
16- Mark Aitchison – Team Pedercini – Kawasaki ZX-10R – + 52.412
17- Noriyuki Haga – Pata Racing Team Aprilia – Aprilia RSV4 Factory – + 56.634
Fonte
BikeRacing.it