Tasse: le modifiche all’IPT estese anche alle motoL’ennesima stangata interesserà anche le motoLa notizia circola già da un mese: il decreto legislativo n. 68 del 6 maggio 2011 è stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale e dalla sua stesura è evidente che la stangata sull’Imposta Provinciale di Trascrizione interesserà anche le motociclette.
IL RIASSUNTO
Per chi non avesse già appreso la notizia dai telegiornali, il decreto in oggetto sancisce un nuovo criterio di attuazione della già iniqua Imposta Provinciale di Trascrizione.
Il regolamento precedente, prevedeva che la suddetta tassa fosse da erogare sia sull’acquisto di un veicolo nuovo che usato secondo questo schema.
Per le auto l’imposta aveva un importo fisso (circa 150 euro) per le autovetture di potenza massima fino a 53 kW e per gli atti di vendita soggetti ad Iva (quindi l’acquisto di un’auto nuova o usata in concessionaria). Oltre i 53 kW l’imposta, che quindi gravava soprattutto sulle compravendite tra privati, diveniva proporzionale alla potenza del veicolo (oltre 3,50 euro per ogni kW).
Per fortuna, fino ad oggi la legge prevedeva che le motociclette fossero esentate da questa tassa, che di per sé è sbagliata in partenza.
Perché è sbagliata? Non vogliamo entrare in merito al fatto che solo e soltanto in Italia si paghi una tassa per la trascrizione della proprietà di un veicolo, ma sul fatto che essa venga calcolata in funzione della potenza.
Ciò perché se è plausibile che una tassa sia proporzionale al valore di un veicolo da nuovo, non esiste alcuna correlazione con il fatto che un veicolo potente ma usato abbia un valore più elevato di uno meno potente.
La dimostrazione di ciò la possiamo trovare guardando le pagine di qualsiasi sito web di annunci di compravendita di auto usate, dove troveremo centinaia di auto di grossa cilindrata, a benzina, che costano la metà delle coeve vetture a gasolio, e che restano invendute perché pochissime sono le persone che accettano l’iniquo balzello che fa lievitare il costo del passaggio di proprietà a oltre mille euro.
La conseguenza di ciò è che tantissime vetture che potrebbero costituire degli affari eccellenti, prendono la via dell’esportazione all’estero da parte di scaltri compratori stranieri che vengono in Italia a comprare a un tozzo di pane.
E ORA? PEGGIO DI PRIMA
La novità introdotta dal decreto 68 è l’allargamento della norma di attuazione dei passaggi di proprietà tra privati, anche agli atti soggetti ad Iva. Di conseguenza cresceranno i listini per chi acquisterà un’auto nuova e, soprattutto, anche acquistando un’auto usata in concessionaria ci si troverà costretti a pagare l’iniquo balzello.
E siamo sicuri che i concessionari di auto non saranno per nulla contenti di ciò.
E LE MOTO? STANGATE PER TUTTI
Il dato che più ci preoccupa, è che dalla Gazzetta Ufficiale si evince che la fregatura arriverà anche per le moto in quanto all’17 , punto 7, comma c)è riportato ”vengono indicati come possibile oggetto dell’imposta di trascrizione provinciale anche i motocicli eccedenti una determinata potenza (non meglio specificata). Tale misura entrerà in vigore con il disegno di legge di stabilità, presumibilmente nel 2012, mentre entro 30 giorni si procederà alla modifica degli importi per autoveicoli e tricicli.”
Ottimo! Già il mercato motociclistico è in crisi profonda, e se tante aziende dell’indotto e dell’aftermarket si sono salvate in questi anni è solo grazie al mercato della moto usata, se viene introdotta anche questa ulteriore tassa, possiamo andare tutti a casa!
Per fortuna (speriamo), questa sciagurata decisione del governo non è passata inosservata di fronte a Corrado Capelli, Presidente di Confindustria Ancma, il quale ha preso le difese del settore dichiarando che: ”Non si comprende la logica di imporre un nuovo tributo, nel prossimo futuro, ad un settore già fortemente colpito dalla crisi del mercato che dal 2007 al 2010 ha visto una contrazione di volumi pari al – 30%. In un momento in cui si stanno facendo tutti gli sforzi possibili per recuperare terreno sembra incredibile che si vogliano ulteriormente penalizzare in prospettiva anche i clienti delle 2 ruote. Stiamo già subendo i contraccolpi negativi dell’aumento continuo delle tariffe assicurative e dei carburanti – prosegue il presidente - e non è proprio il caso di aumentare la pressione fiscale. Fra l’altro l’imposta di trascrizione provinciale, che non esiste in nessun altro Paese europeo, va versata anche quando si vende un veicolo usato e quindi va a danneggiare anche il mercato dell’usato mettendo in notevole difficoltà la gestione dei concessionari del settore, che già affrontano una situazione critica. Non dobbiamo dimenticare che un’imposizione basata su un importo per kilowatt incide in modo significativo sui prezzi di listino delle 2 ruote, mediamente più contenuti rispetto a quelli delle auto. Auspichiamo che il Governo possa rivedere l’intenzione di includere i veicoli a 2 ruote in questo riordino dell’IPT, per non penalizzare il ricambio del parco circolante, già obsoleto. Infine ricordiamo che un effetto negativo sulle vendite determina una serie di difficoltà a catena per tutta la filiera della nostra industria.“
Fonte
Omnimoto.it