L’airbag elettronico è quasi pronto
Proseguono gli studi dell’airbag di Alpinestars. Denominato Electronic Airbag, è frutto di uno studio quasi decennale.
Il “manichino”, ovvero il pilota che sta portando avanti lo sviluppo, è Mika Kallio, ma non è solo il finlandese a portare avanti gli sviluppi. Nel progetto infatti ci sono stati anche in ordine cronologico, John Hopkins (2003), Jeremy McWilliams (2004) e Casey Stoner (2006). Già dal primo gran premio di MotoGP di questa stagione, vari piloti hanno utilizzato il sistema airbag in modo da perfezionare ulteriormente e continuativamente la tecnologia.
Gli ingegneri sono al lavoro da anni dunque, e ad ogni modo la commercializzazione dell’airbag (per uso pista) sarà pronta per la prossima estate, mentre per la versione stradale bisognerà attendere ancora un paio d’anni.
LE VARIE FASILa prima cosa che è stata fatta, è stata quella di creare un prototipo di un sistema airbag funzionale, che vi abbiamo già mostrato mesi addietro, per poi passare allo sviluppo del componente per il comando di apertura, e naturalmente l’acquisizione dei dati, utili per migliorare i tempi di reazione e la realizzazione fisica nel vero senso della parola dell’apparato.
La fase successiva è stata quella di installare l’acquisizione dati dunque, con un sistema denominato AST (Alpinestars ‐ Advanced Safety Technology), un software in grado si analizzare e elaborare un’enorme quantità di dati, naturalmente acquisiti in tempo reale.
Il passo seguente è stato quello pratico. I tester, ma soprattutto i suggerimenti dei piloti, sono stati preziosi per raccogliere i più possibili dati, al fine di portare avanti lo sviluppo.
Naturalmente non si è tralasciata la ricerca medica, proprio per cercare di individuare le cause delle lesioni e i punti più soggetti a queste ultime. La statistica poi ha giocato un ruolo importante, visto che spesso quando si cade o si scivola si tende ad impattare in particolari punti. In questo ha aiutato moltissimo la simulazione al computer.
Passo finale, è stato quello di applicare il sistema ai piloti della MotoGP e ai tester che li hanno utilizzati e li stanno utilizzando a tutt’oggi su strada, tutto per cercare di mettere a punto l’airbag.
Il progetto è in continuo sviluppo, e si sta cercando di perfezionarlo, soprattutto sotto il punto di vista della vestibilità, sia per la versione da pista che per quella da strada.
COME E’ FATTOL’airbag Alpinestars è alimentato da una batteria e prende “vita” in caso di impatto grazie a una miscela di gas a base di azoto. Le sacche sono due e sono posizionate rispettivamente su spalle e clavicole del pilota. Queste si gonfiano in meno di 0,05 secondi, in modo da garantire il pieno gonfiaggio nel momento in cui il motociclista va a impattare su asfalto o su un’eventuale auto che lo tocca.
Naturalmente il sistema è coperto da brevetto, e garantisce due gonfiaggi dell’airbag, senza resettare nulla o ricaricare il sistema. Questo significa poter rimontare in sella e continuare a essere protetti.
Fonte
Omnimoto.it
Autore: Fabio Caliendo